Come fare un colore137infiniti: corso di pittura ad olio on line |
Come preparare un colore artigianale |
Il colore ad olio, oggi prodotto con metodi industriali, un tempo veniva ottenuto con metodi del tutto artigianali. Volendo divertirci un po’, possiamo ripetere le procedure artigianali cercando di ottenere dei buoni colori artigianali. Preparare un colore ad olio non è molto semplice. I materiali di base sono: un pigmento ed un legante. Il pigmento è la sostanza che fornisce il colore, si distingue da un colorante perché il pigmento non si scioglie nei comuni solventi (come l'acqua). Il legante è una sostanza in grado di fissare al supporto il pigmento (colore in polvere). Nella pittura ad olio, il legante è un olio siccativo come il cartamo, il lino, il noce, il papavero, la soia, etc. Per fare un colore in realtà occorrono ancora altri materiali come leganti ed additivi: carbonati di calcio, silicati di alluminio, cere, sali di cobalto, calcio, litio, manganese, zirconio, etc. Uno tra gli additivi più utilizzati è il silicato di alluminio, anche se i fabbricanti preferiscono al suo posto l'idrossido di alluminio (che è una base per lacche) perché più lucido e costa meno. Procuriamoci una lastra di marmo o di vetro robusto, ed un macinello. I pigmenti, per essere trasformati in colori ad olio, devono subire una macinatura. Questa si ottiene servendosi di una lastra di marmo o di vetro spesso, e con un pezzo di legno o di pietra “macinello”. I pigmenti possono essere trovati nei negozi di belle arti, ma anche in alcuni negozi di ferramenta o altri negozi in relazione al tipo di pigmento. Il pimento deve essere ridotto in polvere, questo lo si può fare con un macinino, o con il macinello, pestando sul marmo. Quando il Pigmento è stato ridotto in polvere, si esegue l’umettatura, e cioè si prende un po’ di pigmento con una spatola e lo si impasta al centro della lastra con un po’ di olio. Si aggiunge poi un po’ di pigmento e poi ancora un po’ di olio fino ad ottenere una pasta grezza. In questa fase oltre all’olio si uniscono i componenti complementari e gli additivi, come i prodotti siccativi e gli agenti di conservazione che servono a correggere i difetti del pigmento. In realtà questa ultima procedura è tipica delle produzioni industriale. In quella artigianale, a mano (cui si fa riferimento nell'articolo), no è consigliabile aggiungere essiccanti, eccipienti, additivi, cere, etc. anche perché non sappiamo quali aggiungere e come aggiungerli. Tornando alla lavorazione, si aggiunge man mano olio e pigmento, fino ad ottenere un impasto che si accumula in un angolo. Il giusto rapporto tra olio e pigmento è di 1:3 in volume (1 parte di olio per 3 parti di pigmento). La pasta così ottenuta la si lavora schiacciandola con movimento circolare, fino a quando non inizia a diventare fluida. La pasta si raccoglie con una spatola e si ripete la macinatura due o anche tre volte fino ad ottenere una pasta che deve avere una tale consistenza da restare in piedi senza colare. Infine si mette il colore in un vasetto di vetro e si attendono un paio di giorni per permettere la risalita eventuale di legante in eccesso. Ed il colore è pronto per essere messo nel tubetto. I primi colori possono essere fatti con i pigmenti venduti già finemente macinati, più olio di lino crudo, più essenza di trementina, e per migliorare il colore, più additivi come il carbonato di calcio per i colori coprenti, silicato di alluminio per quelli trasparenti. In realtà, per ogni colore, le case fabbricatrici hanno la loro ricetta segreta. Ad esempio il bianco d'argento è il carbonato basico di piombo (PW1) tagliato con ossido di zinco (PW4). Infatti il pigmento di biacca, se impastato solo con olio, crea una materia gommosa e bruttina, simile alla mozzarella di bufala quando fila. Per correggere questo difetto si aggiunge ossido di zinco (che invece ha una consistenza molto ferma, simile al burro). L'alternativa sarebbe aggiungere altre sostanze che non elenco, ma molti fabbricanti scelgono la via dell'ossido di zinco o anche del litopone (una variante dell'ossido di zinco). Inoltre il pigmento di biacca, a differenza di quanto si creda, non ha una grande forza colorante e non è bianchissimo. L'ossido di zinco corregge questi difetti. Infine il pigmento di biacca è diventato quasi introvabile. Se lo si taglia con un pigmento comune, chiaramente, rende di più. Infine prima di concludere voglio però sottolineare che fare da se i propri colori, economicamente, non è molto conveniente. Può essere una valida esperienza da fare soprattutto in laboratori di gruppo, ma se non vi sono dei motivi precisi per farlo è meglio rifornirsi direttamente del colore già pronto. A titolo di esperimento possono essere essere utilizzati anche pigmenti trovati in negozi diversi. Ad esempio, come già ho detto, nei vecchi negozi di ferramenta si vendono dei pigmenti in polvere, molto economici, che possono essere usati per ottenere il nostro colore artigianale (mi ricordo che da ragazzo compravo in un negozio di Napoli queste polveri colorate, che si vendevano a peso). Buon lavoro. |