Il viola è il mio colore. Anche se chi dipinge adora tutti i colori e ne apprezza le diverse caratteristiche questa tinta ha per me un non so che di affascinante e misterioso.
In realtà però io amo un viola che tende verso il blu, quindi un colore che può definirsi “terziario”.
Il viola del cerchio cromatico è un colore secondario che si ottiene mescolando in uguale quantità il rosso ed il blu. Il suo complementare è il giallo, accostandoli si possono ottenere dei risultati molto interessanti perché si esaltano a vicenda. Io li ho accostati nello sfondo del “Chat Noir”.
Il viola viene chiamato almeno con tre nomi diversi:
 “Porpora” deriva dal latino purpureus, una tinta ricavata dai molluschi;
 “Viola” deriva dal nome dell’omonimo fiore;
 “Malva” indica un’altra pianta e il relativo colore (il mauve).
La rarità e l’instabilità di queste tinte le hanno rese in passato costose, rare ed accessibili a pochi.
I viola erano ottenuti mescolando il blu con il rosso, mentre i tintori utilizzavano licheni e altre piante. La svolta arrivò nel XIX secolo con i colori d’anilina (derivati dall’industria del catrame).
Il più famoso era il porpora di Perkin brevettato nel 1856.
Il malva divenne presto un colore amatissimo, gli artisti degli ultimi decenno dell’Ottocento lo adoperarono molto insieme ai rossi accesi d’anilina, i blu ed i gialli.
Il viola dioxazine fu scoperto in Germania nel 1928 e commercializzato come colore dagli anni ’50.
Il porpora robbia (di solito si trova in acquerello) si basa su un pigmento rosso bruno detto marrone (dal francese marron=castagna). E’ una tinta che produce viola intensi se mescolata al blu, oppure ottimi neutri se aggiunta ai verdi.
Anche la lacca di porpora e il Magenta sono rossastri.
I viola risultano molto utili nella pittura dei fiori. I viola intensi come il malva e il viola dioxazine sono perfetti per la rappresentazione ad esempio degli iris e delle violette o dei giacinti.
Il viola cobalto è ottimo per i rosa ciclamino.
Il viola oltremare si può impiegare per cieli e paesaggi marini.
Gli Impressionisti consideravano il viola ed il malva come i complementari della luce, ossia per la realizzazione delle ombre (la luce solare è bianca ma veniva dipinta come un giallo o un’arancione solare). I neutri ed il viola infatti trasmettono una luminosità e una profondità assente nei grigi ottenuti dal nero.
In teoria, il rosso ed il blu producono il viola, ma nella pratica le cose sono più complicate. Alcuni tipi di rosso e blu creano dei viola puri, altri danno tinte neutre o impure. Quelle leggermente “imperfette” sono sfumature eccezionali e delicate, ideali per suggerire le ombre sulla pelle o i cieli tempestosi.
Pigmenti utilizzati per la creazione dei colori
Ametista
Questo pigmento di origine inorganica e minerale è un quarzo con presenza di manganese e ossidi di ferro. Dalla descrizione che ne da Cennino Cennini potrebbe trattarsi di diaspro rosso e la ricetta della lavorazione che egli da, consiglia di pestare la pietra in un mortaio di bronzo e poi macinarla sulla pietra, quindi lavarla in acqua chiara per ottenere il colore più perfetto. Può essere impiegato nell'affresco. Sconsigliato per l'olio, la tempera e l'encausto
Sinonimi: Ametista Orientale, Diaspro Rosso, Amatisto, Amatiti
Lacca di garanza viola
Di origine organica e vegetale, è una composizione di radica di robbia e allumina alizarina che viene ottenuta in parte, dalla radice della robbia. Talvolta si utilizzano legni meno pregiati per la sua produzione. E' piuttosto trasparente e non è utilizzabile con nessuna tecnica pittorica.
Lacche Violette
Di origine organica e naturale viene prodotta attraverso l'assorbimento su supporti minerali (solfato di bario, allumina ecc.) di coloranti organici. Viene impiegata nell'acquerello. Sconsigliata nell'affresco, encausto, tempera e olio.
Sinonimi - Violetto di Alizarina
Porpora
Sotto il nome di purpura i classici indicavano la preziosa sostanza colorante più o meno violacea che si ricavava da alcuni molluschi gasteropodi del mediterraneo, come il murex brandaris, la Purpura Haemastoma, il Murex Trunculus ecc. aggiungendo eventualmente caolino. E' una sostanza densa e vischiosa che emana un odore nauseante. Questo pigmento veniva utilizzato soprattutto in tintura o per colorare le pergamene. E' insolubile in alcool, etere e cloroformio è invece solubile in fenolo e anilina. E' sconsigliato l'utilizzo con le tecniche pittoriche.
Purpurina, Porpora di Tiro, Fuco, Porpora di Bisanzio, Porpora di Palermo, Porpora di Cassio, Porpora di Cassius
Violetto di Cobalto
Questo pigmento di origine inorganica e sintetica fu inventato nella seconda metà del 1800.
Ha un aspetto di polvere fine e trasparente. Ha un discreto potere coprente. E' incompatibile con i colori a base di rame e ferro. Si può impiegare nell'affresco, nella tempera, nell'encausto e nell'olio.
Violetto di Manganese
Questo pigmento di origine e inorganica e sintetica, fu inventato da Leykhuf nel 1868.
La fabbricazione avviene attraverso la fusione di un vaso smaltato di perossido di manganese (pirolussite) con acido fosforico, facendo bollire la massa violetta con carbonato ammonico. Si procede quindi al filtraggio, lavaggio e fusione finale.
Ha un discreto potere coprente. Si può utilizzare con la tempera, l'encausto e l'olio. Sconsigliato per l'affresco.
Sinonimi: Violetto Minerale, Violetto di Borgogna, Violetto di Norimberga
Violetto di Marte
Questo pigmento di origine inorganica e sintetica è un ossido di ferro.
Ha un ottimo potere coprente e si può impiegare nell'affresco e nella tempera. Sconsigliato per l'encausto e l'olio.
Violetto di smalto
Questo pigmento di origine inorganica e sintetica è un vetro colorato con ossido di manganese che viene macinato con l'acqua e portato a fusione fino a formare una massa vetrosa, quindi nuovamente macinato fino ad ottenere una polvere che presenta microscopici grani irregolari. Ha un discreto potere coprente e resta inalterato in acidi e basi. Può essere impiegato nell'affresco, nella tempera e nell'olio. Sconsigliato per l'encausto.
Violetto Oltremare
Questo pigmento di origine inorganica e sintetica, fu scoperto nel 1840, è una composizione di silicato di alluminio e solfuro di sodio.
Ha un discreto potere coprente e si può impiegare nell'affresco e nella tempera.