La storia di un fumetto

Come ideare una storia per un fumetto

Prima di iniziare ogni cosa, si deve avere una idea grossolana di cosa serve. Se si vuole fare tutto da soli, allora dobbiamo metterci solo all’opera, altrimenti dobbiamo contattare le persone che dovranno collaborare con noi e dividere i compiti.
Quindi s’inizia con la descrizione sommaria del soggetto.
Il soggetto ci indica che tipo di persone sono i nostri personaggi, quali sono le loro caratteristiche principali, dove si svolgono le loro azioni e cosa dovranno fare. Senza ombra di dubbio, serve inventiva e creatività senza la quale difficilmente si va avanti. Nessuna tecnica può essere intesa come uno strumento che produce effetti sicuri. La tecnica per quanto fondata su precedenti e sperimentate tradizioni non può garantire un risultato automatico. Serve quindi una breve storia, una trama con dei personaggi, con un protagonista, con una ambientazione. Queste cose hanno tutte un 'enorme importanza. Non basta avere una buona trama, non bastano dei buoni personaggi, ogni cosa deve avere la sua importanza e nulla deve essere trascurato. Non esiste storia senza personaggi. Una storia senza personaggi di rilievo, rischia di risultare senz’anima, meccanica, perfino irreale, finta. Un racconto è sempre la storia di qualcuno. Il primo lavoro che dovrebbe essere fatto da uno sceneggiatore di fumetti è quello di costruire il personaggio protagonista e gli altri personaggi. Per una migliore organizzazione, conviene che si lavori dal macro al micro!

Occorrente: matite, temperamatite, gomma, fogli.

A titolo di esempio riporto una breve storia, ambientazione delle scene, personaggi.

Personaggi: Giacomone, uomo di mezza età, un po’ panciuto. Classico impiegato pubblico, stufo del proprio lavoro, approfitta di ogni momento per poter riposare.

Nadia, Ragazzina del bar, guadagna da vivere portando il caffè negli uffici, bella ragazza, intelligente ed astuta.

Trama: Giacomone nella camera del suo ufficio, cerca di dormire un po’, ma una zanzara, lo sveglia in continuazione con il suo ronzare. Così Giacomone si munisce di una paletta per mosche e cerca di ammazzarla. Dopo vari tentativi infine ci riesce, ma poi si accorge di aver fallito perché la paletta presenta al centro un foro con la scritta “ dai una scians al tuo nemico!”. Dopo altri tentativi ci riesce. Finalmente inizia a dormire, ma suona la sveglia che egli ha precedentemente caricato per svegliarsi in tempo. Il suono della sveglia viene scambiato da Giacomone, mentre dorme, per una grossa zanzara e svegliandosi schiaccia la sveglia con la paletta. Mentre si riprende dalla gaff, ecco Nadia che precisa nell'orario gli porta il caffè.

Ambientazione: Un ufficio pubblico degli anni 80.

Ecco, adesso abbiamo una storia, molto piccola, ma per un esempio basta.

E’ utile ricordare che la storia è fondamentale, dei bellissimi disegni fatti da abili professionisti, senza una storia brillante, originale, avvincente saranno completamente inutili. Così come una bellissima storia, con dei brutti disegni non sarà neanche letta.
Nel momento in cui si scrive una storia, bisogna leggerla a molti amici e ascoltare le loro sensazioni. Bisogna essere pronti nel modificarla e renderla sempre più affascinante.


Analizziamo ora meglio alcune parti della storia.

Un esigenza di base di chi legge un fumetto, è qualla di capire cosa sta leggendo. Leggere e non comprendere ciò che si legge, stanca ed appesantisce il lettore, il quale è portato a troncare la lettura. Pertanto vi sono delle informazioni che devono essere date subito, affinchè il lettore possa subito sentirsi a suo agio nella lettura, altre informazioni vengono durante la narrazione. Deve essere data subito la descrizione del luogo del tempo e dei personaggi. Le informazioni sul luogo e sul tempo possono essere date attraverso delle immagini d'introduzione. Ad esempio nel nostro caso una vignetta che ci faccia vedere l'edificio dove il signor Giacomone lavora potrebbe dare subito l'idea del periodo storico e del luogo. La storia e il suo mondo nascono e crescono in un rapporto di stretta interdipendenza, infatti le storie illustrano gli scenari del loro mondo, i mondi conferiscono originalità e concretezza alle storie. Gli uni hanno bisogno delle altre, e viceversa. Altre informazioni devono essere date per presentare il protagonista.
Un personaggio si costruisce creando delle cose: aspetto fisico, carattere, grado d’istruzione, dove e con chi vive o ha vissuto, momenti particolari, ecc. Pertanto lo sceneggiatore nel momento di presentare il personaggio protagonista, deve dare delle informazioni.
Questo può essere fatto in diversi modi. Prima del suo ingresso (modello classico). Per tanto altri attori devono parlare di lui. Quando il protagonista entra, il pubblico già conosce grosso modo le sue caratteristiche. Altri modelli si affiancano e si fondono con il modello classico. Ad esempio il protagonista può essere descritto attraverso egli stesso, che parla direttamente al pubblico, o che muovendosi all’interno di varie scene, da la possibilità ad altri di parlare di lui, altro metodo è quello di aiutarsi con voci fuori campo, attraverso l’illustrazione di un pensiero o di un sogno e così via. Indipendente mente da come lo si fa, questa è un’operazione che deve essere fatta, in modo da dare le minime informazioni necessarie del protagonista.

 



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